SANTENA – 10 marzo 2023 – Il 3 dicembre scorso è entrato in vigore il Decreto ministeriale 23 giugno 2022, che prevede nuove regole per i colori dei contenitori in plastica utilizzati per la raccolta porta a porta dei rifiuti. Il decreto infatti prevede l’applicazione di criteri ambientali minimi che favoriscano la riduzione complessiva degli impatti ambientali generati dalla fabbricazione dei cassonetti.
La prima novità riguarderà le vasche che, per tutte le tipologie di raccolta, dovranno essere di colore grigio scuro o nero in modo da poter essere realizzati con una percentuale di plastica riciclata non inferiore al 70% in peso. I coperchi invece dovranno essere realizzati con una percentuale più bassa di plastica riciclata (almeno il 30%) e quindi potranno essere differenziati per colore. La seconda novità riguarderà proprio il colore dei coperchi, che dovrà necessariamente adeguarsi alle regole della norma UNI 11686:2017 “Waste Visual Elements”.
Infatti solo per alcuni materiali i colori rimarranno invariati, come il marrone per il rifiuto organico (umido) e
il grigio per il rifiuto indifferenziato. Gli altri colori saranno il blu per carta, cartone e tetrapak (che ad oggi è bianco), il verde per gli imballaggi in vetro (che ad oggi è blu) e il beige per la raccolta degli sfalci e potature (che ad oggi è verde). Restano invariati, per tutti i materiali, i “Waste panel”, cioè i pannelli informativi adesivi applicati ai contenitori, che sono già conformi alla norma UNI 11686:2017 da diversi anni.
Il direttore del ConsorzioChierese per i Servizi Davide Pavan ci tiene a precisare: “Non cambierà assolutamente il modello di raccolta, le tipologie dei rifiuti raccolti e neanche i tipi di materiali da introdurre nei vari contenitori. Bisognerà però sapere che, per diversi anni, coesisteranno sul territorio cassonetti con il “vecchio” colore e cassonetti con il “nuovo colore”, fino a quando i primi andranno ad esaurimento per vetustà. Infatti la norma impone i nuovi colori solo per i contenitori acquistati dal Consorzio dal 2023 in avanti ma non la sostituzione di tutti i cassonetti già distribuiti, che avrebbe comportato un costo elevatissimo che avrebbe finito per gravare sulle tasche dei cittadini attraverso la TARI”.
FONTE: nota stampa Consorzio Chierese per i Servizi